Il servizio
1. LA STRUTTURA E IL PERSONALE
La nostra Scuola dell’infanzia è articolata in sezioni e in gruppi di attività intersezionali. L’orario normale di 7 ore prevede anche la possibilità di un prolungamento con servizio di anticipo e di posticipo per i bambini i cui genitori ne hanno fatto richiesta per motivi di lavoro e di famiglia. Nella Scuola dell’infanzia le insegnanti sono responsabili dei bambini loro affidati e hanno il compito educativo e didattico. Ci sono insegnanti di sezione (2 per ogni sezione), di intersezione, per il prolungamento dell’orario e per l’integrazione scolastica. La cuoca si occupa della preparazione dei pasti. Gli operatori d’appoggio si occupano della pulizia e dell’igiene dei locali scolastici; danno inoltre una collaborazione al momento del pranzo e dei servizi igienici, curando anche l’accompagnamento dei bambini sul pulmino.
2. LA GIORNATA DEL BAMBINO
I bambini arrivano a Scuola accompagnati dai propri genitori o dalle persone da loro delegate. Alcuni fruiscono del trasporto con il pulmino, che puntualmente ogni mattina raccoglie i bambini in fermate stabilite e li porta a Scuola. Per i bambini che ne hanno bisogno è previsto, rispetto all’orario ordinario, il servizio di anticipo durante il quale un’apposita insegnante intrattiene i bambini con specifiche attività diverse da quelle dell’orario normale. Quando tutti i bambini sono arrivati, iniziano le attività in sezione. La sezione, intesa come gruppo di bambini affidato a due insegnanti, trova la sua ragion d’essere nel fatto che rappresenta per il bambino un contesto educativo equilibrato e stabile. Il gruppo/sezione occupa infatti uno spazio preciso e si costituisce come una piccola comunità in cui sono presenti insieme bambini di età diverse. Le attività didattiche che l’insegnante propone, gli spunti e i suggerimenti che vengono dai bambini e tutte le occasioni che la vita di sezione offre diventano così situazioni preziose per lo scambio, il confronto, la collaborazione, la socializzazione e il dialogo fra tutti i bambini del gruppo (piccoli, medi, grandi). Vi sono poi delle attività che richiedono percorsi didattici particolarmente calibrati rispetto ai tre diversi livelli di età e di sviluppo. Inizia così, dopo una breve pausa per la merenda, il momento di intersezione. Le attività di intersezione riguardano una serie di interventi educativo-didattici programmati dalle insegnanti e finalizzati agli apprendimenti. La programmazione didattica, compresa anche quella di sezione, interessa, in maniera equilibrata e corretta, tutti gli aspetti dell’educazione del bambino, corrispondenti ai tre ambiti previsti dagli Orientamenti attualmente in vigore: ambito della comunicazione, ambito dell’azione e conoscenza, ambito dell’identità personale e relazionale. Al termine delle attività intersezionali i bambini si preparano per andare a pranzo. Il momento successivo è dedicato all’igiene personale, subito dopo tutti i bambini sono pronti per andare in giardino, tempo permettendo, oppure si ritrovano nella sezione per qualche attività di movimento e di gioco o possono andare a riposare (i bambini di tre anni). Se per qualche motivo i bambini dovessero uscire prima dell’orario normale, è prevista un’uscita anticipata. Il pomeriggio prosegue poi nelle sezioni: i bambini assieme alle insegnanti si dedicano ad attività di gruppo, oppure al disegno, all’ascolto di una fiaba narrata dall’insegnante, ad attività di costruzione, ecc. Al termine i bambini riordinano i sussidi e i giochi e si preparano per l’uscita. I bambini che usufruiscono del pulmino, lo trovano ad attenderli all’uscita per il ritorno a casa. Dopo l’orario ordinario si collocano le attività del posticipo; questo periodo di tempo, come quello dell’anticipo, si configura in maniera diversa rispetto al tempo normale; per questo si prevedono moduli educativi molto flessibili che rispondano ai bisogni di tipo psicologico, affettivo, emotivo e fisico di ciascun bambino. Si tratta di organizzare un tempo “a misura di bambino”, all’interno del quale egli possa trovare tranquillità, serenità, piacere di stare con gli altri in un clima disteso ed amichevole.
3. IL PRIMO INGRESSO
Certamente l’inserimento nella Scuola dell’infanzia rappresenta per il bambino un momento molto delicato della sua vita affettiva. Pensiamo soltanto a quanto è diversa la situazione che un bambino vive a casa rispetto a quella che trova a Scuola: ambienti più vasti, presenze più numerose, adulti diversi che si turnano nel corso della giornata, bambini che gli contendono le attenzioni delle insegnanti. Possiamo ben capire come l’ingresso alla Scuola dell’infanzia richieda al bambino uno sforzo di cambiamento e di adattamento rilevante, quasi mai indolore. Di fronte a queste situazioni “difficili” anche i genitori, spesso, si sentono disorientati e la tentazione di cedere ai pianti del figlio, a volte, è difficile da superare. L’ingresso alla Scuola non costituisce certamente un episodio marginale nella vita di un bambino Esso rappresenta una tappa faticosa ma decisiva del suo percorso di sviluppo. Le difficoltà iniziali del bambino al momento dell’inserimento non sono da considerarsi manifestazioni preoccupanti, in quanto sono determinate da una situazione particolare, certamente non facile, nella quale il bambino, forse per la prima volta, sente di doversi affidare unicamente a se stesso. È questa una sfida importante per il piccolo, un momento di crescita che deve essere opportunamente supportato dalle figure adulte di riferimento. Equilibrio e consapevolezza di genitori ed insegnanti nel contenere l’ansia e nel rispettare i tempi di adattamento del bambino sono certamente elementi importanti per un positivo incontro del bambino con la Scuola. Le crisi sono passeggere, non preoccupanti, se si risolvono in tempi brevi. In questa fase è importante che il genitore sappia rassicurare il bambino con un atteggiamento sereno, evitando di mostrarsi ansioso o eccessivamente apprensivo. In questi momenti per molti bambini anche l’orsetto o la bambolina portati da casa possono essere utili strumenti per superare la solitudine; così il bambino può sentirsi più sicuro. Nei primi giorni di scuola il ruolo delle insegnanti è soprattutto quello di contenimento dell’ansia del distacco.
Se la frequenza è costante, i bambini imparano gradualmente a giocare “bene” tra loro, a muoversi a proprio agio nella Scuola, sono in grado di prefigurarsi la giornata, i momenti fissi che la scandiscono, le regole che tutti devono rispettare. Un buon rapporto tra genitori e insegnanti, basato sulla fiducia, stima e sincerità reciproca, è senz’altro un elemento fondamentale per l’inserimento (anche quello più difficile) del bambino a Scuola.
4. L’INSERIMENTO
Al fine di predisporre le basi di un buon inserimento la Scuola promuove, già a partire dalla seconda metà dell’anno scolastico antecedente alla frequenza del bambino, uno specifico percorso che prevede momenti rivolti sia alla famiglia che al bambino, quali:
– la riunione con i genitori (maggio);
– la festa dell’accoglienza (maggio);
– la continuità con l’Asilo nido (aprile-maggio);
– il colloquio individuale (settembre);
– l’inserimento graduale (settembre).
Riunione con i genitori
L’incontro con tutti i genitori dei nuovi bambini iscritti, effettuato nel mese di maggio, con la Coordinatrice, un rappresentante dell’Ente gestore ed alcune insegnanti, è finalizzato ad una prima conoscenza dell’organizzazione della Scuola, delle finalità educative e delle modalità di accoglienza dei bambini unitamente all’ascolto dei genitori riguardo a eventuali dubbi, perplessità, preoccupazioni e richieste di chiarimenti. In questo modo la Scuola cerca di aiutare i genitori – e indirettamente i bambini – a superare l’ansia dell’ignoto, a instaurare un primo rapporto tra la scuola e la famiglia, a sentirsi più sicuri, in modo tale che alla normale ansia del distacco non si aggiunga il disorientamento di non saper che cosa fare.
Festa dell’accoglienza
La festa dell’accoglienza costituisce un altro momento significativo del percorso di inserimento, rivolto sia alla famiglia che al bambino. Nel mese di maggio, in una giornata scolastica prestabilita, si invitano i bambini con i propri genitori a conoscere la Scuola in un momento di vita quotidiana; questa iniziativa diviene un’occasione, per i bambini nuovi e per i loro genitori, di conoscere concretamente il contesto spaziale e il clima della Scuola dell’infanzia mentre per le insegnanti costituisce un’opportunità per cogliere le prime osservazioni relative al mondo del bambino e alla sua reazione rispetto all’ambiente scolastico.
Colloqui individuali
I colloqui iniziali costituiscono un altro momento significativo della reciproca conoscenza e collaborazione tra la scuola e la famiglia. La famiglia ha rappresentato per i primi tre anni di vita del bambino il suo nucleo vitale; pertanto diviene indispensabile interpellarla per conoscerlo e per preparare nel miglior modo la sua accoglienza. Il colloquio iniziale, inoltre, diviene una fonte prioritaria per avere informazioni circa la storia dei primi tre anni di vita del bambino, i ritmi, le regole e le sue abitudini di vita, i valori ai quali la famiglia fa riferimento. Queste informazioni, inoltre, sono utili per conoscersi, ma soprattutto per stabilire un patto educativo condiviso, condizione indispensabile ai fini della coerenza educativa.
Continuità con l’asilo nido
Per i bambini provenienti dall’asilo nido viene assicurato, in accordo tra le due istituzioni, un percorso educativo di raccordo mirato al collegamento e alla continuità. Gli educatori delle due strutture programmano visite e attività didattiche mirate alla conoscenza del nuovo ambiente scolastico da parte dei piccoli utenti del nido.
Inserimento graduale
Tutto questo lavoro preparatorio dovrebbe trovare il suo coronamento in un inserimento graduale del bambino nella Scuola, in modo tale che venga salvaguardato il suo diritto ad avere l’attenzione che merita in questo momento importante della sua crescita. Basilare in questi primi giorni è la presenza di un familiare, che incoraggi il bambino ad esplorare l’ambiente e a stabilire contatti con le persone nuove, prima di tutto con l’educatrice. Inoltre, non dobbiamo dimenticare che, quanto più il bambino è rassicurato da una presenza familiare, tanto più facilmente si stacca da essa ed affronta il nuovo. Man mano che il nuovo sarà divenuto più familiare, il bambino potrà tollerare senza grossi problemi l’allontanamento della figura di riferimento ed è per questo motivo che la gradualità diviene l’elemento fondamentale. Questi momenti di compresenza sono anche un’occasione per l’insegnante per capire l’interazione genitore-bambino e quindi progettare interventi di supporto e per avere l’occasione di fare vivere ai genitori l’atmosfera della scuola che il loro figlio d’ora in avanti vivrà. Importante è rispettare i tempi del bambino, cosa che si può attuare anche attraverso una gradualità in termini di orario: per questo la Scuola, nelle prime settimane, osserva un orario elastico, a misura delle esigenze del singolo bambino.
5. GENITORI E INSEGNANTI INSIEME
Poiché è di decisiva importanza la condivisione tra adulti dei principi basilari dell’educazione dei bambini, diventa fondamentale il rapporto tra insegnanti e genitori. Momenti principali a tal fine sono:
- le riunioni sezionali e intersezionali, in cui le insegnanti illustrano ai genitori le attività e le esperienze che i bambini svolgono a Scuola;
- i colloqui individuali, in cui il singolo genitore può parlare con l’insegnante del proprio bambino, dei suoi progressi, dei suoi desideri, delle cose che gli piacciono, ma anche delle sue difficoltà, per trovare insieme le soluzioni più adeguate.
Accanto a questi incontri, ci sono poi altre occasioni (feste, ricorrenze, ecc.) durante l’anno, nelle quali la scuola e la famiglia si ritrovano insieme, con lo scopo di conoscersi meglio e di collaborare, affinché ogni bambino possa crescere in modo sereno e armonico. Per questo è richiesta a tutti i genitori una partecipazione attiva, collaborativa e continua alle diverse iniziative promosse dalla scuola. Il coinvolgimento dei genitori nella vita della Scuola, infatti, è uno dei primi obiettivi del Progetto pedagogico.